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Catalyst: network europeo individua buone pratiche per le emergenze da disastri naturali

Catalyst: network europeo individua buone pratiche per le emergenze da disastri naturali

TWAS è partner del progetto che durerà fino al 2013

La TWAS assieme a sei partner europei ha dato vita al consorzio Catalyst (http://www.catalyst-project.eu/), progetto avviato nell'ambito del Settimo Programma Quadro (FP7/2007/2013) dell'Unione Europea.

Obiettivo di Catalyst, che ha durata biennale e si concluderà alle fine di settembre 2013, è sviluppare nelle zone del pianeta più soggette alla furia degli elementi naturali una migliore capacità di ridurre i rischi derivanti da disastri naturali, adattando le risorse esistenti alle diverse situazioni. Concretamente: il progetto intende raccogliere e catalogare esperienze locali in fatto di gestione del rischio ambientale, unendole alle conoscenze scientifiche più recenti.

L'obiettivo finale è dotare la comunità scientifica e i decisori politici di strumenti operativi da consultare, ricavandone buone pratiche di gestione delle calamità future. Quattro le macro aree di riferimento che i partner di Catalyst prenderanno in esame nel corso di questi due anni: Mediterraneo, America Centrale e Caraibi, Africa orientale e occidentale, Sud-Est asiatico, con l'obiettivo di mettere a fuoco le carenze conoscitive e creare una più solida rete condivisa di dati e informazioni.

Molto più numerosi i disastri che colpiscono il pianeta, e che verranno considerati come modello per impostare migliori piani di gestione e prevenzione: cicloni, siccità, ondate di calore, inondazioni, terremoti, tsunami e frane.

Assieme alla TWAS partecipano a Catalyst: Seeconsult GmbH, specializata in attività di gestione dell'ambiente e coordinatore del progetto (http://www.seeconsult.org/en/), la Fondazione Eni Enrico Mattei di Venezia (http://www.feem.it/), il Centro Helmholtz per le ricerche ambientali, in Germania (http://www.ufz.eu/), il Servizio geologico nazionale di Danimarca e Groenlandia (http://www.geus.dk/), il britannico Istituto Alterra per l'ambiente (http://www.wageningenur.nl/en.htm) e l'Istituto per l'ambiente e la sicurezza dell'uomo delle Nazioni Unite (http://www.ehs.unu.edu/).

"La frequenza e l'intensità di eventi climatici violenti in tutto il mondo è aumentata sensibilmente negli ultimi anni, e molti paesi -specialmente nel Sud del mondo- ne risentono in modo drammatico" osserva Romain Murenzi, Direttore esecutivo della TWAS.

Fenomeni come i terremoti, le ondate di calore o le inondazioni non sono del tutto prevedibili. Altri, come frane, tsunami e tornado sono invece monitorabili, talvolta prevedibili, grazie ai sistemi di allarme precoce e alle conoscenze maturate. Per tutti, la gestione dell'evento, del momento di crisi e delle sue conseguenze può e deve essere migliorata. Questo l'impegno di Catalyst.