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La prossima generazione di scienziati del clima dei paesi in via di sviluppo a Trieste grazie alla TWAS

La prossima generazione di scienziati del clima dei paesi in via di sviluppo a Trieste grazie alla TWAS

Al via il workshop organizzato dalla TWAS con 47 scienziati del clima provenienti da 36 paesi in via di sviluppo e 15 esperti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).

Al via oggi il workshop che offre agli scienziati del sud del mondo le conoscenze necessarie per comprendere il funzionamento dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). L’IPCC è l’organismo gestito dalle Nazioni Unite che fornisce ai governi informazioni da utilizzare per sviluppare politiche climatiche attraverso valutazioni che riassumono l'attuale letteratura scientifica.

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TWAS IPCC
Relatori e partecipanti al workshop organizzato dalla TWAS per far conoscere agli scienziati dei paesi in via di sviluppo il funzionamento dell'IPCC. (Foto: G. Ortolani/TWAS)

Il workshop, intitolato Rete congiunta di scienza del clima, tutoraggio e crescita delle capacità, è organizzato dall'Accademia Mondiale delle Scienze per il progresso scientifico nei paesi in via di sviluppo (TWAS). Fine ultimo dell’iniziativa è rendere l’IPCC accessibile, trasmettendo ai partecipanti le competenze specifiche di cui hanno bisogno per partecipare attivamente ai lavori dell’organismo. In questo modo, la TWAS vuole fare in modo che gli scienziati del sud del mondo possano giocare un ruolo attivo nell’interfaccia fra scienza e politica.

Il workshop, realizzato grazie a un finanziamento della David and Lucile Packard Foundation, ospiterà fino al 16 maggio 47 scienziati del clima provenienti da 36 paesi in via di sviluppo, inclusi 12 studenti di dottorato sostenuti dalle borse di dottorato TWAS-Sida per la ricerca sul clima per studenti provenienti dai paesi meno sviluppati (LDC) individuati dalle Nazioni Unite. I partecipanti sono quindi provenienti da alcuni dei paesi che più subiranno gli impatti dei cambiamenti climatici.

A guidare i lavori 15 esperti che collaborano con l’IPCC. Fra di loro figurano esperti del calibro di Ladislaus Chang’a, meteorologo della Tanzania e vice presidente dell’IPCC, Anna Pirani, ricercatrice associata senior dell’Euro-Mediterranean Center on Climate Change (CMCC) e Focal Point alternate dell’Italia per l’IPCC, ed Edmond Totin dell’Università Nazionale d’Agricoltura del Benin, che è stato uno dei coordinatori del capitolo sull’Africa del sesto rapporto di valutazione dell’IPCC.

"Questo evento è di portata storica, in quanto fornisce a scienziati di paesi che sono sottorappresentati fra gli autori dei rapporti dell’IPCC competenze utili per poter contribuire attivamente al lavoro dell’organismo,” ha detto Chang’a nel suo intervento di apertura.

“La diversità è un elemento fondamentale per l’autorevolezza e la rilevanza del lavoro dell’IPCC nell’arena politica internazionale,” ha detto Pirani. "Speriamo di vedere i nomi dei partecipanti tra i contributori del prossimo rapporto di valutazione dell’IPCC,” ha aggiunto.

Tutte le sessioni del workshop si baseranno sui risultati del Sesto Rapporto di Valutazione dell'IPCC, diffuso nel 2021, con particolare attenzione al lavoro ancora da svolgere in diverse regioni del Sud del mondo. I partecipanti discuteranno sulle lacune conoscitive nella scienza del clima e sull’imminente settimo ciclo di valutazione dell’IPCC. Il programma includerà inoltre sessioni sulle iniziative su cui gli esperti dell'IPCC stanno attualmente lavorando.