Nel continente africano, il Sud Africa sta consolidando la propria leadership in tema di sviluppo scientifico, impegnandosi nella formazione di un maggior numero di ricercatori ed elevando il profilo scientifico internazionale della ricerca che si produce nel continente.
"È dal 1994 che ci stiamo impegnando per avviare partnership scientifiche e collaborazioni internazionali", spiega Cecil Masoka, direttore della cooperazione multilaterale per conto del Dipartimento di scienza e tecnologia del Sud Africa. "Creando opportunità che consentano agli scienziati di studiare all'estero e poi di fare ritorno al loro paese, ciascuno può crescere e sviluppare le proprie capacità".
Masoka, il cui Dipartimento opera sotto la direzione di Naledi Pandor, Ministro della scienza e della tecnologia, ha fatto visita alla TWAS di recente, per collaborare allo sviluppo di un programma congiunto di borse di studio per laureati, che prenderà il via a breve, frutto di una partnership tra Sud Africa e l'Accademia.
Nell'arco del prossimo quinquennio il programma dovrebbe garantire 50-80 borse di studio l'anno, finalizzate per lo più alla formazione di post-doc africani. Sebbene sia il Sud Africa a sostenere lo sforzo di questo progetto volto a forgiare una nuova classe di scienziati africani istruiti nel loro paese, l'iniziativa ha un altro fine ancora: intende sostenere scienziati provenienti da ogni parte dell'Africa e promuovere la scienza in tutto il continente.
La collaborazione fra la TWAS e il Sud Africa ha radici profonde, tuttavia di recente i due partner hanno avviato una serie di nuove iniziative per rinforzare tale legame. Un esempio in tal senso è il trasferimento dell'Ufficio regionale della TWAS per l'Africa sub-sahariana (TWAS-ROSSA) presso la sede dell'Accademia delle scienze del Sud Africa (ASSAf), a Pretoria.
Sin dal 1994, quando il Sud Africa ha ospitato le sue prime elezioni libere e aperte a tutta la popolazione, il paese ha investito molto per reinserirsi nella comunità internazionale e maturare capacità scientifiche e tecnologiche autonome.
Nel 21 anni successivi ha stretto legami con istituti internazionali acquisendo la reputazione di partner scientifico credibile e solido, in grado di fornire competenze scientifiche e supporto finanziario sulla scena mondiale.
Oggi il Sud Africa partecipa delle ricerche internazionali in settori che vanno dall'osservazione della superficie terrestre alla scienza dei materiali, alle scienze della vita. Consistenti sono anche gli investimenti finanziari nel campo delle ricerche sulle malattie infettive.
"Crediamo che per il continente africano sia estremamente importante affrontare questi temi, produrre buona ricerca e nuove conoscenze, ma anche essere in grado di offrire servizi, come vaccini, che ci possano aiutare ad affrontare queste piaghe", ha aggiunto Masoka.
La reputazione di nazione impegnata nella collaborazione internazionale che il Sud Africa si è costruito ha portato grandi benefici al paese. La sua partecipazione al programma chiamato European-South African Science and Technology Advancement Programme, iniziata nel 2005, ha fatto affluire 10 milioni di Euro l'anno nel sistema scientifico della nazione: questi fondi sono stati usati per dare impulso allo sviluppo del paese mediante lo sviluppo tecnologico.
Il Sud Africa collabora anche con la Francia, dal momento che ospita l'Istituto di tecnologia francese sud-africano (F'SATI), che fornisce preparazione a giovani sudafricani di colore nei settori della teleelettronica e dell'ingegneria. L'istituto sostiene le pari opportunità. Un altro programma è il Cape Town-based African Institute for Mathematical Sciences (AIMS), che organizza workshop e seminari per studenti africani particolarmente dotati in matematica. Infine, va ricordata la partecipazione italiana ad AIMS da parte del Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam (ICTP) di Trieste, che ospita la TWAS.
Una delle aspirazioni del Sud Africa è concorrere a offrire ai ricercatori africani scienza di prim'ordine, riducendo al contempo il brain drain che affligge il continente privandolo di menti brillanti, ha spiegato Masoka. "È molto importante che si riesca a raggiungere questo obiettivo anche tamite le borse di studio che eroghiamo. Vorremmo vedere i migliori scienziati africani svolgere le loro ricerche in Africa, producendo risultati di livello internazionale ed elevata qualità".
La stabilizzazione del Sud Africa ha reso possibile il realizzarsi di queste collaborazioni internazionali, conferendo alla nazione il ruolo di fucina scientifica. Il paese oggi attrae scienziati eccellenti da ogni parte dell'Africa, facendo del Sud Africa "l'ago della bilancia di iniziative che vanno a beneficio della comunità scientifica globale, contribuendo alla sua crescita".
"Poiché il Sud Africa è un paese relativamente sviluppato nel continente africano, non si tratta di un obbligo ma piuttosto di un percorso comune di sviluppo con altre persone", ha aggiunto Masoka. "Siamo convinti dell'importanza di avere accanto a noi altri paesi, impegnati nello stesso processo di sviluppo".