I "diplomatici della scienza" premiati dalla TWAS uniscono l'esperienza scientifica al prestigio politico e si adoperano per risolvere problemi di ingeresse globale. Affrontano temi che non conoscono confini: dalle principali malattie che affliggono i paesi in via di sviluppo, al consolidamento delle relazioni internazionali. Mettono in contatto fra loro scuole di pensiero diverse per promuovere la conoscenza a livello globale.
Uno di questi diplomatici è il fisico Peter Mugyenyi, accademico della TWAS dal 2004 ed esperto mondiale di HIV/AIDS e medicina globale. Mugyenyi è anche il vincitore di un Premio Regionale TWAS 2014 in Diplomazia scientifica. Dal 1992 Mugyenyi è direttore esecutivo del Joint Clinical Research Center (JCRC) di Kampala, in Uganda, uno dei principali centri di ricovero e cura per l'AIDS in Africa. Il JCRC ha avviato collaborazioni con numerosi altri istituti africani, ma anche con Stati Uniti, Europa, Giappone, India e altre nazioni dell'Asia. Attualmente il personale del centro conta più di 250 operatori, fra scienziati e professionalità diverse.
Una decina di anni fa, Mugyenyi ha svolto preziosa attività di consulenza durante l'avviamento del progetto PEPFAR (President's Emergency Plan for AIDS Relief), all'epoca della presidenza di George W. Bush. Da allora, PEPFAR ha investito miliardi di dollari nella realizzazione di farmaci antiretrovirali che hanno salvato la vita a moltissimi africani malati di AIDS.
"Viviamo in un'epoca frenetica, in cui è necessario trovare risposte scientifiche rapide a problemi urgenti. Le parnership scientifiche sostenute da scienza e diplomazia sono alcuni degli strumenti più efficaci di cui disponiamo", ha detto Mugyenyi. "L'antico grido di esultanza "eureka!" (dal greco: ho trovato!) oggi non vale più. Grazie al lavoro di network internazionali di ricercatori, e all'opera di scienza e diplomazia, le scoperte sono collettive, dunque bisogna esultare dicendo "abbiamo trovato!".
Gli sforzi compiuti da Mugyenyi per contrastare lo strapotere delle big pharma e portare in Africa farmaci antiretrovirali poco costosi hanno risparmiato sofferenze inutili e morti precoci a molti pazienti africani, tanto che il lavoro dello scienziato è stato addirittura celebrato nel documentario "Fire in the blood", del 2013.
Questi sono solo alcuni dei traguardi ottenuti da Mugyenyi, che gli hanno valso il Premio Regionale TWAS 2014 per Diplomazia scientifica.
Ogni anno i cinque Uffici Regionali della TWAS assegnano premi a ricercatori di diversi paesi in settori quali diplomazia scientifica, educazione scientifica e comunicazione della scienza. I vincitori del 2014 sono stati annunciati il 26 ottobre, durante il Congresso Generale dell'Accademia tenutosi a Muscat (Oman). Provengono da Egitto, India, Argentina, Tailandia e Uganda. Il premio in denaro ammonta a 3000 dollari. Mugyenyi è il vincitore per l'Africa subsahariana.
Gli altri vincitori sono:
Est e Sud-Est asiatico e Pacifico - Francois Nosten, nato in Francia e residente in Tailandia, è esperto di medicina tropicale e promotore di una terapia contro la malaria, che attualmente è stata adottata come gold standard in tutto il mondo. Nosten ha fondato e dirige il Shoklo Malaria Research Unit, costruito 30 anni orsono in un'area remota al confine tra Birmania e Tailandia, dove la malaria rappresenta un grave problema di salute pubblica. Quest'area di confine è stata anche teatro di conflitti armati; qui, Nosten e colleghi hanno saputo creare un dialogo con le forze politiche locali, con il duplice obiettivo di rafforzare la propria opera e garantire successo al programma sanitario. Attualmente il centro ospita sia laboratori di ricerca che servizi clinici, diretti all'utenza tailandese e ai migranti provenienti dalla Birmania, e contribuisce a ridurre decessi e sofferenze causate da questa infezione. Nosten ha effettuato anche i trial clinici farmacologici più ampi mai condotti sinora sulla malaria, in una delle aree con il maggior numero al mondo di parassiti resistenti ai farmaci. La sua unità di ricerca si occupa anche di lotta contro la tubercolosi.
Asia centrale e meridionale - Dorairajan Balasubramanian, accademico della TWAS dal 1997, dirige lo Hyderabad Eye Research Foundation di Hyderabad, India, ed è stato presidente della Indian Academy of Sciences. Balasubramanian si è a lungo adoperato per favorire la collaborazione tra colleghi pakistani e indiani, usando la scienza come strumento diplomatico fra due nazioni i cui rapporti sono sempre stati piuttosto difficili. Insieme a un altro accademico della TWAS, Anwar Nasim (membro della TWAS dal 1987), Balasubramanian ha avviato un progetto denominato "vaccini per la pace", che ha visto la collaborazione fra scienziati biotecnologi di entrambi i paesi. Ha anche collaborato con un altro accademico della TWAS, Abdallah Daar (accademico della TWAS dal 2007 e residente in Canada), e con Berhanu Abegaz (membro della TWAS dal 1998), etiope, per organizzare workshop sui temi della biologia cellulare e della medicina rigenerativa a Nairobi, Kenya.
America Latina e Caraibi - Alberto Etchegoyen è esperto in astrofisica delle particelle, vive a Buenos Aires (Argentina) e dirige l'ITeDA (Istituto di Tecnologia e per l'Individuazione di Astroparticelle), creato congiuntamente dalla Commissione Nazionale per l'Energia Atomica argentina, dal Consiglio Nazionale della Ricerca e della Tecnica e dall'Università Nazionale San Martino. Durante gli ultimi vent'anni di attività nei settori dell'astronomia e della fisica delle astroparticelle, Etchegoyen si è adoperato per garantire supporto al Pierre Auger Observatory, nella provincia di Mendoza, in Argentina, dove attualmente è portavoce ufficiale della struttura.
Regione Araba - Mohamed Farag, del Dipartimento di Farmacognosia all'Università del Cairo, in Egitto, è membro della Global Young Academy, ed è un esperto di biotecnologie vegetali e del controllo di qualità delle materie prime, di chimica e biochimica dei prodotti naturali. Dal 2003 si occupa di cooperazione internazionale nella ricerca fra Egitto e altri paesi, inclusi Stati Uniti, Corea del Sud, Arabia Saudita e Germania. La sua attività ha contribuito a promuovere la presenza di laboratori e scienziati egiziani sulla scena internazionale, ma ha anche favorito i suoi programmi di ricerca in Egitto nel corso degli anni.